Nel Veronese tra dieci giorni al via la raccolta di ciliegie, si temono danni da pioggia

Partirà tra una decina di giorni la raccolta di ciliegie nel Veronese, ma sotto il profilo quantitativo non sarà certamente un’annata da ricordare. Le gelate del 7 e 8 aprile hanno causato infatti danni consistenti alla produzione, soprattutto nelle zone di pianura e della media-bassa collina. E ora si guarda con preoccupazione alle piogge dei prossimi giorni, che potrebbero causare danni ulteriori.

“La raccolta delle ciliegie in provincia di Verona quest’anno sarà di entità contenuta – sottolinea Francesca Aldegheri, referente di giunta per il settore frutta di Confagricoltura Verona -. Nelle zone di pianura senza impianti antibrina le perdite sono dal 90 al 100 per cento. Non c’è una ciliegia sull’albero. Con gli impianti antibrina accesi i danni sono stati più contenuti: non ci sarà una piena produzione, ma un 70-80 per cento si è salvato. In collina medio bassa ci sono stati pure danni elevati in assenza di impianti, mentre in collina medio alta le temperature non sono andate sottozero come in pianura e la stagione era in fase meno avanzata di maturazione. Quindi buona parte della produzione si è salvata. I conti, comunque, li faremo in fase di raccolta, che inizierà intorno al 20 maggio, un po’ in ritardo rispetto alle stagioni precedenti perché in aprile le giornate erano molto fresche. Speriamo che il maltempo non rovini il poco che è rimasto. Prevedono acqua tutta la settimana e anche metà della prossima. Speriamo che non ci siano temporali incessanti e che le temperature non si abbassino, come accadde l’anno scorso. A inizio giugno furono i cerasicoltori della Val d’Alpone a subire i danni più consistenti delle piogge violente e persistenti, con perdite fino all’80 per cento dei frutti”.

“A una decina di giorni dal via alla raccolta delle ciliegie, i nostri frutticoltori sono molto preoccupati a causa di un meteo che quest’anno non sta dando tregua – aggiunge Andrea Lavagnoli, presidente di Cia – Agricoltori Italiani Verona -. Incombe il rischio che, sulla produzione residua, si accaniscano le piogge. Incrociamo le dita, perché la spaccatura dei frutti porterebbe a renderli invendibili. Sarebbe un peccato perché, con un clima favorevole, si potrebbe ottenere una buona qualità tale da avere un buon impatto sulla domanda del mercato, superando anche i problemi della concorrenza spagnola. Nella penisola iberica, infatti, gli agricoltori non sempre rispettano i tempi di maturazione delle ciliegie, con il risultato di un abbassamento qualitativo”.

Secondo i dati di Veneto Agricoltura, in Veneto la superficie in produzione dei ciliegi è in calo e si attesta a 2.014 ettari (dato 2020), con un -3,9 per cento rispetto al 2019. Il 77 per cento dei ciliegeti si concentra in provincia di Verona, con 1.549 ettari (-4,4 per cento rispetto al 2019). Seguono le province di Vicenza (268 ettari) e Treviso (132 ettari). La produzione raccolta nel 2020 viene stimata in circa 12.200 tonnellate, con prezzi in ascesa rispetto all’anno precedente: il prezzo medio annuo, sulla piazza di Verona, è risultato pari a 3,10 euro al chilo.

Scritto da: Laura Lorenzini