Pere, partita la raccolta nel Veronese con le varietà William e Conference

di Laura Lorenzini

Partita la raccolta delle pere nel Veronese con la varietà William, mentre nella prima decade di settembre toccherà ad Abate, Conference e Falstaff. Rispetto al 2021, annata disastrosa a causa delle gelate primaverili, il 2022 si preannuncia più produttivo, anche se la siccità ha dato comunque problemi sia per quantità che per qualità.

“La quantità è maggiore rispetto allo scorso anno, ma in ogni caso le forti temperature hanno causato la cascola in alcune zone e la produzione non sarà particolarmente elevata – spiega Francesca Aldegheri, presidente del settore frutticolo di Confagricoltura Verona -. Inoltre le gelate dell’anno scorso hanno lasciato il segno: le piante hanno subito un forte stress e perciò il carico di frutti è inferiore al potenziale. Va aggiunto, infine, che molti frutti non raggiungono pezzature grandi e quindi sono poco appetibili per il mercato, con la conseguenza di quotazioni insoddisfacenti. In generale si registra un continuo calo di superfici coltivate a pero: la pianta, anni fa, sembrava essere foriera di ottime performance, ma la cimice asiatica, malattie come l’alternaria, le gelate e gli eventi estremi hanno indotto molti agricoltori a estirpare le piante e cercare colture alternative”.

La produzione nazionale è stimata a circa 474.000 tonnellate, più del doppio rispetto al 2021 ma con un calo del 20% rispetto al 2020. In Veneto, secondo i dati di Veneto Agricoltura, la superficie nel 2021 è scesa a 2.365 ettari (-7,6%), con l’81% di impianti collocati tra le province di Verona (1.185 ettari, -4,9%) e Rovigo (725 ettari, -9,3%). In calo anche le superfici nel Padovano (326 ettari, -7,1%) e nel Veneziano (102 ettari, -13,5%).

Scritto da: Laura Lorenzini