Rincaro carburanti, possibile effetto domino sui costi dell’agroalimentare

Volano i prezzi dei carburanti, con preoccupazione delle aziende agricole legata alle possibili conseguenze a cascata sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori.

“Per le aziende questo è un momento in cui i lavori in campagna sono fermi e i consumi sono perciò bassissimi – sottolinea Alberto De Togni, presidente di Confagricoltura Verona -. Tuttavia, c’è una comprensibile apprensione per il possibile effetto domino che potrebbe ingenerarsi in seguito all’aumento del costo dei carburanti, sia diretto, sia indiretto per la movimentazione delle merci in entrata e uscita dalle aziende agricole. Il timore è che i costi in più vadano a scaricarsi in parte sui prezzi dei prodotti finiti, con ulteriori rincari sugli scaffali dei negozi. E i consumi potrebbero risentirne”.

“Con i rincari la vera emergenza sarà la logistica – gli fa eco Mirko Sella, vicepresidente di Cia Agricoltori Italiani Verona -, vale a dire il trasporto delle merci su gomma, che si tradurrà in maggiori spese per le aziende agricole e in un aumento dei prezzi dei prodotti sugli scaffali. La grande distribuzione, però, non ammette ritocchi ulteriori sui prezzi e l’agricoltura non può certo far fronte a ulteriori spese. Se vogliamo salvare il settore agricolo servono, dunque, politiche mirate a fissare un tetto ai prezzi dei carburanti, così com’è avvenuto con il meccanismo di correzione attivato sul gas dal Consiglio europeo. Bisogna, inoltre, studiare politiche di risparmio energetico con l’obiettivo di consumare meno e di gestire meglio quello che consumiamo, come ad esempio nuovi sistemi di coltura che consentano una razionalizzazione delle risorse energetiche”.

 

Scritto da: Laura Lorenzini