Alla fattoria Margherita 50 pensionati si rimettono in gioco con le persone in difficoltà

Rimettersi in gioco insegnando le proprie competenze, apprese durante una vita intera, a persone in difficoltà. È l’esperienza vissuta per un anno e mezzo da una cinquantina di pensionati veronesi, che hanno messo a disposizione le proprie abilità nell’ambito delle attività sociali e didattiche della Fattoria Margherita di Oppeano. L’azienda agricola, di medie dimensioni e certificata biologica, dispone di un innovativo orto terapeutico curato da persone con disabilità psichiche, intellettive e sensoriali.

Il progetto di invecchiamento attivo, denominato “Maestri d’arte: il sapere per il saper fare”, approvato e cofinanziato dalla Regione Veneto, è stato presentato oggi a Oppeano, nella sede della fattoria, che fa parte della cooperativa La Mano 2, associata a Cia-Agricoltori Italiani Verona e iscritta nell’elenco regionale delle fattorie sociali della Regione. L’iniziativa, partita nel febbraio 2020 nonostante le difficoltà legate alla pandemia e conclusa nel luglio scorso, ha coinvolto 50 pensionati di età compresa tra i 65 e gli 80 anni. Gli anziani si sono messi in gioco a 360 gradi: dalla filiera delle erbe officinali alla cucina degli alimenti, dalla lavorazione dei materiali come il legno al racconto delle tradizioni, alla pittura e altre attività ricreative. Tra i partner del progetto, oltre all’Associazione nazionale pensionati (Anp) della Cia, anche la Comunità Emmaus Aselogna, la Cooperativa Gav, i Comuni di Zevio e Oppeano, la cooperativa La Ginestra, la fondazione Più di un Sogno, l’associazione Avo e la cooperativa Insieme.

“Il progetto  ha visto un crescente entusiasmo da parte dei partecipanti – ha sottolineato Arianna Cesari, presidente della cooperativa La Mano 2 -. Siamo rimasti sorpresi e ammirati dalle loro molteplici e preziose competenze. Utilizzarle in un ambito sociale come il nostro, naturalmente con modalità sostenibili, è un’opportunità unica per tutti, senza contare che spendersi per gli altri e sentirsi utili è una gratificazione per l’esistenza di ognuno di noi”.

“Con questa iniziativa abbiamo avuto modo di realizzare qualcosa di valido, che potrà essere riproposto in altri ambiti – ha aggiunto Laura Ferrin, presidente provinciale di Anp-Cia -. I partecipanti sono stati soddisfatti e sono disponibili a continuare, perché è importante che la trasmissione del sapere, proposta anche ai bambini del grest, non vada dispersa”.

“All’inizio eravamo guardinghi e un po’ scettici – ha confessato Piermario Pompole, presidente dell’associazione Amici di Fattoria Margherita. “Poi, invece, quest’esperienza ha finito per creare un solido gruppo tra noi e farà da traino nel coinvolgere altri anziani nelle attività solidali della cooperativa”.

 

Scritto da: Laura Lorenzini