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È partita ieri la vendemmia 2020 nel Feltrino con le varietà precoci e l’annata si preannuncia buona sia per qualità che per quantità. Si stima, infatti, un aumento della produzione dovuto all’incremento di superficie vitata produttiva, che si è riscontrato soprattutto nelle varietà Glera e in quelle autoctone, cioè legate al territorio feltrino, come Pavana, Gata e Bianchetta.
“Prevedo che saremo sui livelli della scorsa annata, che fu buona – spiega Enzo Guarnieri, vicepresidente di Confagricoltura Belluno e presidente del Consorzio Coste del Feltrino -, anche se per scaramanzia non vogliamo cantare vittoria troppo presto, perché c’è ancora il rischio di marciumi e di sorprese meteo. In giugno ha piovuto tantissimo ed eravamo preoccupati, anche perché si era manifestato qualche attacco di peronospera. Invece i grappoli appaiono sani, sia per quanto riguarda la varietà di vitigno resistente Solaris in raccolta nella sinistra Piave e sotto le vette da Mel a Lentiai, sia per quanto riguarda le altre varietà che si raccoglieranno tra una settimana nelle zone della viticoltura storica, cioè da Feltre a Fonzaso e Arsiè. Gli ettari in produzione sono circa 40, con un potenziale produttivo di 300.000 bottiglie. Sono in aumento le aziende che hanno adottato il metodo biologico, un fattore consequenziale all’adozione di varietà di vite resistenti. In generale si riscontra una diversa gestione del suolo, con pratiche agricole rispettose dell’ambiente come l’inerbimento tra i filari e la gestione meccanica”.
Qualche problema c’è legato alla manodopera, anche se non così grave come altrove: “Nel Bellunese c’è una carenza cronica, più che un aggravamento legato all’emergenza Covid – spiega Guarnieri -. Tuttavia, avendo un raccolto vendemmiale minore, riusciamo a far fronte con l’ausilio di familiari, conoscenti e gente del posto. Il Coronavirus pesa, invece, in termini di giacenze, dovuto ai mesi di lockdown e soprattutto alla chiusura di ristoranti, bar e hotel. Il vantaggio delle cantine bellunesi è che la maggior parte dei vini non è da consumo immediato e perciò non dovremo adottare misure drastiche. La pandemia ha causato invece un rallentamento nelle pratiche per la doc Coste del Feltrino. Eravamo fiduciosi di arrivare al traguardo nel 2021, ma l’iter con l’emergenza si è interrotto e temo perciò che dovremo pazientare per avere la denominazione, strumento importantissimo di controllo del rispetto da parte di tutti i produttori del disciplinare e delle norme di legge”.
Nel Bellunese, secondo i dati 2019 di Veneto Agricoltura, le aziende vitivinicole sono 143 e la superficie vitata complessiva è di 212 ettari, di cui circa l’80 per cento a bacca bianca e il 20 per cento a bacca nera. La varietà in forte incremento è la Glera, cioè l’uva utilizzata per il Prosecco, che rappresenta circa il 60 per cento sul totale, seguita da Chardonnay (30 per cento) e Pinot Grigio (12,03).