E’ stato scelto un luogo simbolo della rigenerazione della città, le ex Officine Galtarossa, per presentare la Variante 29. E’ il documento che, partendo da precise scelte politiche di questa Amministrazione e per questo è detta anche “Variante Sboarina”, detta le linee dello sviluppo urbanistico da qui al 2030 e che trova nel recupero e nel minor consumo del suolo i suoi principi cardine. Una nuova visione della città pubblica che, per la prima volta, pianifica una parte del tessuto già consolidato, quei 3 milioni e mezzo di metri quadrati di aree dismesse, che oggi si trova in stato di abbandono e degrado, aree inutilizzate ma con grandi potenzialità per il contesto in cui sono inserite.

Le Officine Galtarossa, ma anche l’ex Manifattura Tabacchi, la Gallerie Mercatali, Adige Docks sono tutti esempi del nuovo ciclo urbanistico avviato con coraggio dall’Amministrazione e già condiviso da molti privati che hanno colto la sfida nonostante il difficile contesto causato dalla pandemia. Con la nuova Variante si apre l’importante partita dei bandi per la raccolta di manifestazioni di interesse: l’obiettivo è quello di raccogliere la disponibilità di soggetti privati o pubblici a intraprendere interventi di riqualificazione urbana, ambientale ed edilizia o azioni di riuso temporaneo. Tutti gli immobili e le aree segnalate saranno inseriti in un’apposita mappa e, nel momento in cui partirà la fase istruttoria, potranno accedere ad una serie di incentivi e agevolazioni affinché il processo di rigenerazione possa avviarsi in tempi certi e rapidi.
Il bando per le Manifestazioni di interesse si articola in quattro tipologie di avvisi. Il primo prevede la riqualificazione urbana attraverso interventi localizzati in ambienti degradati, con possibilità di trasferimenti volumetrici nel rispetto del PAT, andando a lavorare all’interno di un’urbanizzazione consolidata. Si prevede infatti di riusare lo spazio, creando nuovi luoghi efficienti sotto tutti i punti di vista ambientali, con lo scopo di incentivare anche la socialità. Il secondo interviene sulle aree soggette a degrado ambientale, quindi capannoni, magari di ambito agricolo o pericolosi per la salute pubblica, che si vogliono demolire, rinaturalizzare, prendere in credito edilizio spostando la volumetria in altre parti sempre all’interno del consolidato, dando così un giovamento all’ambiente.

Il terzo bando prevede un riuso temporaneo di tre anni, prorogabile a cinque di edifici dismessi o inutilizzati, riattivando così i luoghi, creando nuovi posti di aggregazione, coinvolgendo risorse culturali e associative, per creare nuovi spazi di vita, lavoro, studio e svago. Gli edifici possono essere localizzati su tutto il territorio comunale, ad eccezione della zona agricola. Il quarto riguarda invece la segnalazione di ambiti di degrado, con i cittadini che possono segnalare tutti quei posti che sono soggetti a problemi di decadimento dal punto di vista urbano, sociale, architettonico e ambientale. Le manifestazioni di interesse si raccoglieranno fino a Natale.
Ex Officine Galtarossa. Si tratta di un’area di 20 mila metri quadrati, di cui 18 mila i coperti, distribuiti su sei edifici alcuni dei quali già riqualificati e in uso. L’attenzione della proprietà, la società EO-Magis, si concentra ora sulla palazzina adibita a suo tempo a mensa e spazi accessori per tutti i dipendenti delle Officine Galtarossa. I professionisti incaricati stanno predisponendo lo studio di fattibilità, l’idea è quella di creare uno spazio dedicato al lavoro flessibile, coinvolgendo altri attori del panorama cittadino. Proprio qui il sindaco Federico Sboarina e l’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala hanno illustrato la filosofia della Variante 29, detta anche variante Sboarina, e annunciato la pubblicazione del bando per la raccolta delle manifestazioni di interesse. Era presente Andrea Pernigo della società EO-Magis, proprietaria dell’area.

“Questa è la Variante del riscatto delle aree degradate e abbandonate – ha detto il sindaco -, che tornano a vivere rigenerando intere zone e quartieri cittadini. Ma è anche la Variante del coraggio, quello di un’Amministrazione che porta avanti le proprie scelte e non si ferma nemmeno in un periodo particolare e difficile come questo. Solo un cieco non vede che Verona sta cambiando volto, grazie ad un nuovo ciclo urbanistico che rigenererà spazi industriali che hanno fatto la storia della nostra città per poi cadere nel declino negli ultimi decenni. Non è un caso se oggi siamo qui alle ex Officine Galtarossa, questo non solo è un luogo simbolo della nostra storia industriale ma è anche l’esempio perfetto degli obiettivi che perseguiamo con il nuovo documento urbanistico. Qui c’è il passato, il presente ma soprattutto il futuro di una città che va avanti con progetti innovativi e che resteranno nella storia. Penso all’area dell’ex Scalo Merci dove sorgerà il Central Park cittadino, è la madre di tutte le rigenerazioni, un progetto che non troverà mai più eguali”.