Venerdì 13 settembre, alle 17.30, si inaugura in Piazza XVI Ottobre la XXII edizione di Tocatì, Festival Internazionale dei Giochi in Strada, organizzato da Associazione Giochi Antichi in collaborazione con il Comune di Verona, con il sostegno della Regione del Veneto.
L’Italia che Gioca è il titolo di questa edizione, che per la prima volta sarà ospitata nel cuore di Veronetta. Oltre 100 proposte permetteranno di scoprire palazzi storici, chiese, scorci inaspettati di un quartiere ricco di storia e fascino che accoglierà nelle sue strade grandi e piccini insieme.
Le sue vivaci vie offriranno uno scenario unico per il Festival.
Sarà possibile giocare in luoghi storici tra via XX Settembre e via San Nazaro e divertirsi tra il Parco della Provianda, la Salita Santo Sepolcro e il Polo Universitario di Santa Maria. Grande risalto sarà dato, inoltre, alle mura di Verona, repertorio di storia dell’arte fortificatoria e Patrimonio Unesco dell’Umanità dal 2000. La cinta muraria, infatti, farà da cornice a giochi e attività, andando a creare una sinergia unica tra patrimonio materiale, la città, e immateriale, Tocatì.
Si tratta di una manifestazione molto amata e di grande richiamo, che fa stare insieme attraverso il gioco più generazioni. Cuore della manifestazione il quartiere di Veronetta, che accoglierà nelle sue vie e piazze i tanti giochi e animazioni proposte. Una opportunità di vivere il quartiere in modo diverso, grazie ad un’ampia area pedonale che sarà realizzata per l’occasione e garantirà la massima fruibilità dei luoghi.

“La novità principale è data dalla volontà di far vivere nel quartiere di Veronetta la XXII edizione del Festival – precisa il sindaco Damiano Tommasi –. La mission del Tocatì è sempre stata quella di prendersi spazi della città e Veronetta è uno questi spazi. Il Festival ha le potenzialità per prendersi tutta la città ed è bello poter portare in altri quartieri questa realtà unica, fatta di tante associazioni e soggetti che insieme lavorano ogni anno per realizzare una grande ventaglio di iniziative. Sostenere una manifestazione di questo tipo non è semplice, ma è un impegno che questa Amministrazione ha affrontato coscientemente e con la volontà di partecipare attivamente alla sua realizzazione, come è stato. La cosa più difficile è spesso la semplicità e il Tocatì affascina proprio per questa coinvolgente semplicità, fatta dello stare insieme, dei giochi, delle tradizioni, delle diverse identità. Da parte nostra c’è la voglia di condividere questo percorso che coinvolge la città e mette insieme davvero tante realtà per una grande eccedenza”.
L’edizione 2024 è interamente dedicata all’Italia con la partecipazione, per la prima volta, di comunità ludiche provenienti da tutte le regioni della penisola, che portano a Verona gioco e cultura dei loro territori. Con questa iniziativa si vuole rafforzare la rete di Tocatì, un programma condiviso per la salvaguardia dei giochi e sport tradizionali – un programma permanente, di cui il Festival è l’azione principale – iscritto nel Registro delle Buone Pratiche di Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO nel dicembre 2022.
La scelta di ospitare solo le comunità italiane darà la possibilità non solo di rafforzare il dialogo e lo scambio tra comunità nella splendida cornice di Tocatì, ma anche di raccontare i territori da cui provengono e gli elementi del patrimonio culturale immateriale di cui sono i detentori, come la lingua locale, il cibo tradizionale e l’artigianato. Un’occasione unica per conoscere l’Italia attraverso il gioco e per scoprire il legame che da sempre lega a doppio filo territorio, cultura e storia.

Tra le comunità di Tocatì 2024 il gioco ciociaro prettamente femminile della Corsa con la Cannata, dove le concorrenti corrono per 280 metri con le ciocie ai piedi, le tipiche calzature dei pastori ciociari, portando sul capo un recipiente di terracotta contenente acqua, la ‘cannata’ appunto, simbolo della città di Arpino (Frosinone) e dell’intera Ciociaria, o la Corsa con le Botti (Macerata Campania – Caserta),una gara di velocità dove si deve far rotolare con le mani delle pesanti botti che lungo il percorso sono fatte risuonare con sonorità caratteristiche legate a una antica e documentata tradizione contadina.
Al Festival saranno presenti, inoltre, dei giochi collegati al cibo: l’Italia delle tradizioni gastronomiche non poteva non vantare, infatti, una grande varietà di giochi connessi ai prodotti della terra. Molto spesso questi giochi sono nati come modo per procurarsi materie prime senza dover pesare sul bilancio familiare, come il Gioco delle noci, che celebra un importante ingrediente della cucina ligure che ha come obiettivo di procacciarsi un ricco bottino con il “botto”, una noce che non rimbalza, ma anche per migliorare o verificare la qualità dei prodotti, come nel caso del formaggio, elemento di sfida del Lancio del maiorchino, un gioco a squadre checonsiste nel lanciare una forma di formaggio stagionato lungo le vie di Novara di Sicilia (Messina) con lo scopo di raggiungere per primi il traguardo, detto sarvaù.
Non mancheranno i giochi ispirati al lavoro e alla vita nei campi, come Sburla la Roda, che consiste nel far rotolare una rotoballa di paglia di 250 chilogrammi lungo un percorso.
Nel 2002 l’Associazione Oltrefossa ha deciso di introdurre questo gioco popolare per ricordare quando a Fossacaprara (Cremona), posto sull’argine maestro del Po, c’erano diversi mulini ad acqua e la tradizione voleva che periodicamente venissero sostituite le macine facendole rotolare. Altri, inoltre, i giochi lombardi presenti al Festival come il Pirlì, la Palla Elastica e le Bisse del Garda. La loro partecipazione è resa possibile grazie al sostegno della Direzione Generale Cultura di Regione Lombardia.
Grande attesa per i giochi con i birilli, come la Brigghja calabra, e i giochi di carte, come il Gioco dello Stù, praticato nel periodo natalizio a Montorio al Vomano, Abruzzo, e la Morra, un antichissimo gioco che consiste nell’indovinare la somma dei numeri che vengono mostrati simultaneamente con le dita dai giocatori, che a San Mauro Forte, Matera, viene praticato nelle cantine, luogo fortemente aggregativo in cui ancora oggi giovani e meno giovani si trovano a passare del tempo insieme, o per le festività più importanti del paese.
Non mancheranno i giochi da tavola, come la dama, gli scacchi e BackGammon, che rappresentano un linguaggio universale, un luogo di incontro e appartenenza collettiva: una sintesi perfetta di come giocare faccia parte delle nostre vite, e i giochi urbani, come il parkour e il frisbee.
Tra i tanti giochi veneti presenti al Festival lo “S-ciànco”, uno dei tanti nomi con cui è conosciuto il gioco della Lippa, che risale agli Egizi e diffuso oggi in Europa, Africa, Asia e Americhe con numerose varianti, i “Caretini a Sfere”, che mette assieme abilità e creatività nella costruzione del proprio mezzo e passione per la velocità e per il rischio al momento della gara su strade in discesa, e il “Palo della Cuccagna”, un tronco su cui arrampicarsi alto fino a 16 m e ricoperto di grasso.