In merito al progetto di Bologna “Zona 30”, l’assessore alla mobilità del Comune di Verona, Tommaso Ferrari dichiara che “i dati di Bologna ci confermano che la velocità delle auto è sicuramente un fattore problematico per l’incolumità degli utenti più “deboli” della strada. Una minore velocità in ambito urbano comporta anche minori decessi sulle strade e minori feriti. Verona da questo punto di vista è sicuramente più indietro di Bologna”.

“Quello che stiamo cercando di fare come l’amministrazione – aggiunge l’assessore – è di riequilibrare gli spazi urbani all’interno della città affinché la strada sia un posto sicuro per i pedoni, i ciclisti e gli automobilisti. Stiamo migliorando le intersezioni e sviluppando un apparato ciclabile che possa essere funzionale ad una mobilità più sicura per pedoni e due ruote. Stiamo anche sviluppando nuove zone pedonali. Tutto questo – conclude Ferrari – avviene non solo in centro storico, ma anche nei quartieri. Gli interventi nel loro complesso mirano a riequilibrare lo spazio urbano a favore della sicurezza di tutti”.

L’obiettivo dell’amministrazione è quello di ridurre la velocità delle auto e accrescere la sicurezza di pedoni, biciclette e monopattini, per sostenere una mobilità alternativa all’auto privata. L’area scaligera dove si circola al massimo ai 30 chilometri orari si estende per quasi 5 chilometri quadrati ed ha un perimetro di circa 10 chilometri. Comprende tutte le vie dei quartieri San Zeno, Cittadella, Veronetta, Santo Stefano e Città Antica, situati all’interno delle Mura e dei Bastioni, nonché la parte di Borgo Trento compresa tra l’ansa dell’Adige a sud e via Farinata degli Uberti e via dei Mille a nord. Non rientra nella zona 30 viale Nino Bixio.