Forte Santa Caterina, rigenerazione urbana con social housing, parco e ciclabile

Solo recandosi sul posto ed esplorandola in lungo e in largo ci si rende conto del suo enorme potenziale e del valore del progetto di recupero. Parliamo dell’area di Forte Santa Caterina, circa 76 mila metri quadrati al Pestrino in riva all’Adige che sarà rigenerata grazie ad un progetto innovativo che  valorizza il verde e l’inclusione sociale.

Si tratta di un compendio ancora poco conosciuto dai veronesi, ma verso il cui recupero c’è molto interesse. Lo dimostra il sold out registrato in poche ore all’open day che si è svolto domenica 2 giugno con quattro turni di visite guidate, 140 persone accompagnate all’interno nell’area in un percorso a tappe studiate appositamente per permettere ai visitatori di immergersi in un viaggio tra il reale, rappresentato da come si presenta oggi l’area, e la suggestione di quello che diventerà.
Il tour è partito dagli edifici da demolire, gli ex depositi non funzionali al progetto e fino ad oggi usati in parte dal Comune e in parte da Fondazione Arena, che lasceranno spazio alla configurazione finale dell’area e in particolare al grande parco urbano e alle diverse funzioni che lo caratterizzeranno.
Le tappe della visita hanno ripercorso i tre ambiti di intervento progettuali: spazi aperti e polo costruito; polo social housing; restauro e rifunzionalizzazione del Forte.
Con l’ausilio di alcuni pannelli informativi, è stato illustrato il progetto nel suo insieme, per poi soffermarsi nei punti salienti della progettazione e, soprattutto, sulla co-gestione dell’area. La grande sfida legata a questo recupero, che gode dei finanziamenti del Pnrr, è infatti quella di dare vita ad un ecosistema urbano caratterizzato da un piano di gestione coordinato, che sia sostenibile dal punto di vista economico, sociale ed ambientale e il cui impatto sociale sia concretamente misurabile.
Progetto. Il recupero dell’area di Santa Caterina, circa 210  mila metri quadrati in riva all’Adige, scommette su una rigenerazione urbana innovativa che valorizza il verde e l’inclusione sociale. Un polo ‘europeo’ e sostenibile, per una città che guarda al futuro anche sul fronte della progettazione urbana. E’ la prima volta che a Verona si sperimenta questo tipo di recupero, caratterizzato da un approccio innovativo per quanto riguarda la gestione degli spazi e delle attività. Il masterplan definitivo, approvato nei mesi scorsi dalla giunta, si caratterizza per nuove funzioni che rispettano l’habitat naturalistico e rigenerano l’area in modo integrato. Visione che prescinde dai volumi a favore dell’inclusività, per un’area vivibile da tutta la comunità. Rispetto alle precedenti proposte, la superficie edificata è infatti passata da 16.300 metri quadrati a 4.600.
Housing sociale. E’ una delle principali mission del bando Pinqua e del Pnrr per il quale il Comune ha ottenuto il finanziamento. Il Polo Social Housing è stato studiato in modo tale da consentire alle persone con diverse fragilità che trovano alloggio nella parte dell’housing sociale formata da 20 unità abitative di poter essere occupate nelle diverse attività previste, che saranno investimenti orientati agli obiettivi di inclusività e integrazione.
La gestione delle attività all’interno della vasta area sarà frutto di un processo di partecipazione pubblico. Un’altra novità in linea con la volontà dell’Amministrazione di attuare, laddove possibile, percorsi di confronto, ascolto e partecipazione nei progetti di interesse collettivo.
Nei mesi prossimi partirà quindi una call rivolta ai soggetti interessati e a tutte le realtà del Terzo Settore che vorranno compartecipare alla visione organica dell’area.
Parco. Elemento fondamentale dell’area resta la quota a verde, che con il nuovo masterplan sarà valorizzata e resa più fruibile da tutta la cittadinanza, nell’ottica di rendere Forte Santa Caterina un luogo aperto e vissuto da tutti per tutto il tempo dell’anno. Nel grande bosco saranno creati percorsi ciclabili e pedonali, orti urbani e un grande parco della biodiversità, l’arena all’aperto per spettacoli e manifestazioni.
Sostenibilità. E’ il fil rouge del progetto, la si trova nelle abitazioni, che saranno orientate a sud ovest a vantaggio dell’efficientamento energetico, nella scelta dei materiali, nel riuso delle acque piovane e nel riciclo dei materiali derivanti dalle demolizioni. Ma anche nella scelta di rendere permeabile tutta l’area con percorsi interni di attraversamento e collegamenti con l’esterno. I 240 post auto che troveranno spazio nell’area saranno infatti collocati in aree funzionali agli spostamenti.
Il lungo muro che ora recinta l’area sarà abbattuto; al suo posto ci sarà un lungo filare di alberi che lasceranno aperta la visuale al parco, creando una connessione naturale con il quartiere in cui si inserisce.
 
Ciclabilità. In tema di connessioni, un ruolo importante l’avrà la ciclabilità. Al Forte si potrà arrivare in bici da diverse zone della città, ciò sfruttando i percorsi già presenti e quelli che in fase di realizzazione: la nuova alzata arginale di prossima apertura che collegherà il bastione di San Francesco a Forte Santa Caterina; legata ai lavori della linea ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità in zona San Michele ci sarà la nuova ciclabile che sorgerà sulla pista di cantiere che ora collega le Basse di San Michele a Porto San Pancrazio; già finanziata la ciclabile da Borgo Roma verso la città passando per Basso Acquar così come l’asse che dalle Golosine va verso via Legnago. Chilometri di nuove ciclabili che si aggiungo ai percorsi già esistenti.
Tempi. Entro ottobre saranno terminate tutte le demolizioni, nel frattempo si potrà procedere con le prime ricostruzioni e la sistemazione del parco. La deadline prevista dal Pnrr è marzo 2026.
Il progetto è finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, poi inserito nel Pnrr, con 15 milioni di euro a cui il Comune di Verona ha contribuito con ulteriori 4 milioni di Euro.
Scritto da: Laura Lorenzini