I giovani di Confagricoltura Veneto: “Il futuro deve passare dall’innovazione”

Laurea in legge, esperto di commerciale e marketing, impegnato nell’azienda vitivinicola di famiglia in Valpolicella. È l’identikit del nuovo presidente dei Giovani di Confagricoltura Veneto, Piergiovanni Ferrarese, eletto all’unanimità dall’assemblea regionale riunita nell’azienda agricola Borgoluce di Susegana (Treviso).Nel suo mandato triennale lo affiancheranno come vicepresidente la vicentina Serena Sartori, presidente dei giovani di Confagricoltura Vicenza che lavora nell’azienda frutticola di famiglia,e il polesano Claudio Previatello, presidente dei giovani di Confagricoltura Rovigo e responsabile nazionale dei florovivaisti per i Giovani di Confagricoltura, che conduce assieme al padre un’azienda florovivaistica a Grignano Polesine.

Nonostante la giovane età (ha compiuto da poco 29 anni),Ferrarese vanta già una grande esperienza sindacale. È entrato infatti nell’Anga (Associazione nazionale giovani agricoltori) a 16 anni e ha successivamente ricoperto ruoli di rilievo: è stato per tre anni nella giunta nazionale dei giovani di Confagricoltura e per due e mezzo delegato del Ceja (il Consiglio dei giovani imprenditori agricoli europei) per il settore lattiero-caseario. Da un anno è inoltre presidente dei giovani di Confagricoltura Verona. Oltre all’impegno nell’azienda vitivinicola in Valpolicella, affianca il fratello e il padre Paolo, presidente di Confagricoltura Verona, nell’azienda zootecnica e cerealicola nel Basso Veronese.

Ferrarese è stato applaudito da Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto, e da Martina dal Grande, presidente dei Giovani di Confagricoltura Treviso.Succede al trevigiano Giulio Manzotti e ha le idee chiare sul lavoro da fare: “Il primo obiettivo è tornare a fare lobby sulle istanze dell’universo agricolo giovanile – spiega -. Prepareremo un documento da presentare al futuro assessore all’agricoltura della Regione Veneto con una panoramica sulle nostre problematiche, sia burocratiche che economiche, legate anche all’emergenza Covid che sta colpendo tutto il settore economico. Vogliamo dare inoltre il nostro contributo al Psr, il Programma di sviluppo rurale, che è scaduto ma è stato prorogato a causa della pandemia. Vorrei porre pure una particolare attenzione alla formazione, organizzando corsi non solo sulle tematiche agricole, ma anche su business plan e bilancio aziendale. Vorrei che ci fosse infine uno sforzo nel comunicare meglio il nostro lavoro, attraverso uno storytelling che sfati le fake news e racconti dal vivo le nostre aziende venete guidate da giovani. Dobbiamo diventare noi promoter e influencer del nostro territorio, bellissimo e vario, che raggruppa aziende agricole di ogni tipologia, dalla montagna al mare: dalle vacche da latte alla pescicoltura, dallo zafferano alla viticoltura, dalle lumache alla floricoltura”.

I giovani di Confagricoltura punteranno anche su viaggi conoscitivi all’estero e a una presenza capillare nelle fiere: “Abbiamo necessità di trovare nuovi spunti per innovare le nostre coltivazioni – rimarca Ferrarese -. Perciò cercheremo di conoscere l’agricoltura degli altri Paesi, cominciando con il primo viaggio nell’Europa dell’Est non appena l’emergenza sarà finita. Parteciperemo anche alle fiere più importanti del territorio, come il Vinitaly e Fieragricola, perché è importante uscire dal proprio guscio e metterci la faccia”.

Al termine dell’assemblea i giovani sono stati portati in visita da Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto, all’azienda agricola Borgoluce, una realtà multifunzionale dove convivono viticoltura, allevamento di animali e produzione di frutta e cereali, con una filiera corta che porta a trasformare in biogas tutti i residui agricoli e zootecnici. “Nel mondo agricolo stiamo assistendo a molti cambiamenti – ha detto il presidente Giustiniani – e i giovani vanno supportati nel prendere le redini delle aziende e ad affrontare con il know how necessario le sfide che ci attendono”.

Scritto da: Laura Lorenzini