Il progetto “La Scuola a tavola” rivela che bambini e bambine delle scuole primarie comunali veronesi accettano il menù proposto con una percentuale di gradimento pari al 72%.
I dati raccolti, relativi a 29.225 pasti completi serviti nelle mense delle 11 scuole primarie nelle quali si è svolto il monitoraggio, hanno valutato le 87.675 piatti distribuiti, rilevando uno scarto medio complessivo che si attesta al 27,79%. Le attività del progetto, attivato dal Comune e finanziato da Cariverona e da Agec, hanno preso avvio a febbraio ed hanno visto coinvolte 11 scuole primarie pilota, protagoniste di proposte le cui migliorie si estenderanno a tutte le scuole comunali che usufruiscono del servizio di ristorazione scolastica.
Da 6 marzo al 5 aprile si è svolto quotidianamente il monitoraggio del gradimento dei menù serviti nelle mense scolastiche, rilevando lo scarto delle pietanze, con il coinvolgimento diretto dei bambini e del personale di mensa.

“Il giudizio dei bimbi sui pasti è mediamente positivo e migliorabile – ha spiegato l’assessora alle Politiche educative e scolastiche, Elisa La Paglia – ed è frutto di un metodo di valutazione che li ha coinvolti direttamente dopo che è stata fatta un’accurata formazione agli adulti che condividono quel cibo con loro: le insegnanti e le assistenti alla ristorazione. Perché è stato riscontrato che sono numerosi i fattori alla base del comportamento di scelta dei bambini e questo spiega a fronte dello stesso cibo reazioni differenti. Un tavolo operativo sta già ragionando su alcune ricette specifiche che sono risultate critiche su tutte le undici scuole campione. Poi invece ci sarà da fare in modo più mirato una verifica e un approfondimento su alcune scuole che hanno dato problematiche diverse. Potrebbero essere dovute a ragioni strutturali, oppure organizzative o di formazione specifica della comunità educante che entra in relazione con i bambini. Ci sono differenze anche molto significative da scuola a scuola, – ha aggiunto l’assessora La Paglia – fino al 24% di differenza, l’ultima ha la cucina interna, confermando la multifattorialità delle cause. Ribadiamo che i miglioramenti delle ricette riguarderanno tutte le scuole di Verona, dove invece ci sono criticità specifiche valuteremo con le scuole le attività da fare con il prossimo anno scolastico”.

Il progetto “La Scuola a tavola” è stato finanziato da Cariverona nell’ambito del Bando Format 2024 e avviato dal Comune con partner qualificati.
“È uno studio utile e importante – ha aggiunto Anita Viviani, presidente di Agec – perché si basa su un metodo che sta alla base della gestione dei servizi pubblici, che è il controllo di qualità. Finché non avessimo indagato le cause di quelle che sono le critiche che legittimamente ci vengono mosse ciclicamente da tanti anni, non avremmo mai potuto trovare delle soluzioni. Per cui Agec, da ente finanziatore, ha colto questa opportunità di comprendere quali possano essere le azioni da mettere in campo per migliorare la qualità del servizio. Ciò per poter restituire un miglioramento della qualità del servizio ai cittadini“, una vera opportunità di poter capire certe critiche che vengono mosse, magari in modo fonda- più o meno fondato, però senz’altro legittimo.”
I dati raccolti sono stati analizzati da Foodinsider, partner del progetto, raffrontando i comportamenti nelle diverse scuole e tenendo conto di numerose ed eterogenee variabili che incidono sul gradimento del cibo, relative sia alle modalità di produzione e distribuzione del cibo stesso, che agli abbinamenti tra pietanze, al tempo a disposizione per mangiare, al rumore nelle sale mensa, all’orario di merenda e di pranzo.
L’attività di monitoraggio è stata preceduta ed accompagnata da una significativa attività di formazione rivolta al personale docente delle classi impegnate nell’iniziativa, al personale di cucina e di mensa – direttamente coinvolto nel monitoraggio per 5 settimane – ai genitori dei Comitati di ristorazione dei plessi scolastici partecipanti al progetto.
“Il nostro obiettivo – ha concluso Sara Ferrari, medico del Sian, Servizio Igiene Alimenti Nutrizione, dell’Aulss 9 Scaligera – è proprio quello di sviluppare una cultura di sana alimentazione. E’ scientificamente provato che una dieta corretta ha un importante ruolo nella prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili, tra cui le malattie cardiovascolari che sono la principale causa di morte ma anche il tumore, il diabete e altre. Se questi concetti di educazione alimentare iniziano ad entrare nei nuclei famigliari giovani si instaura questo movimento positivo al fine di tutelare la salute delle future generazioni”.
Infine, da segnalare che in due delle scuole pilota sono stati realizzati gli orti scolastici a cura di Gea, partner del progetto; anche questa attività riprenderà con il prossimo anno scolastico per giungere a coinvolgere tutte le scolaresche partecipanti all’iniziativa.