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“Quale “libertà” chiedono i facinorosi che hanno protestato in Piazza Erbe con fumogeni e cori da stadio? Quella di ammalarsi, contagiare e far morire gli altri di Covid? O quella di sfondarsi di alcol e cocaina? Dopo la “manifestazione” della camorra a Napoli, ci mancava quella degli estremisti scaligeri della movida fatta di spritz e suv”.
È il commento sulle misure anti Covid adottate dal Comune di Verona di Mao Valpiana, presidente nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa per la nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile “Azione nonviolenta”. “E’ scandaloso che il sindaco Federico Sboarina, anziché adottare misure restrittive per difendere la salute pubblica e repressive verso comportamenti eversivi, annunci l’apertura della zona Ztl dalle 10 alle 24 – sottolinea -, cioè un “liberi tutti” di intasare il centro città, di accalcarsi davanti ai negozi parcheggiando direttamente sul marciapiede: prepariamoci a vedere la fila dei Suv 4×4 comodamente adagiati sul toloneo. Che senso ha aprire il centro alle automobili, se bar e ristoranti chiudono alle 18? Nessuno dal punto di vista pratico, se non quello di mettersi alla testa della protesta antigovernativa. Un atteggiamento irresponsabile per colui che dovrebbe essere il primo a tutelare la salute pubblica sul territorio veronese. Se questo è l’esempio che viene dall’alto, figuriamoci se i negazionisti non si sentono sdoganati e coperti”.
Valpiana ricorda che il Paese sta vivendo una gravissima crisi sanitaria, economica e sociale, da cui non si sa come e quando ne usciremo: “Il governo italiano, come tutti gli altri governi europei – conservatori o progressisti – cerca di correre ai ripari, tra timori e coraggio, con ritardi e incertezze, dovendo fare scelte che non possono che essere impopolari. Ogni provvedimento può essere criticato e migliorato, ma è indubbio che la strada da percorrere è quella dei sacrifici e delle chiusure, dei distanziamenti, per preservare il sistema sanitario che rischia il collasso. Se alla dolorosa chiusura di palestre e cinema, si risponde con l’apertura di traffico e plateatici, significa che al primo posto si mette la lotta politica, anziché il bene comune. Mettere in contrapposizione salute ed economia, dividersi tra formiche e cicale, è l’errore che ci farà andare tutti a fondo”.
Secondo Valpiana la priorità assoluta, “che viene prima di ogni categoria economica, è quella dei bambini e degli adolescenti, ai quali la pandemia sta togliendo un pezzo fondamentale di vita. Dovremmo tutti stringerci intorno a loro, per salvare il futuro, se il presente è ormai perso. Siamo in una fase di emergenza, e anche la politica deve fare scelte emergenziali”.