Entro il 2026 a Verona 25 chilometri di nuove ciclabili. Fiab: “Straordinario passo in avanti”

il Comune di Verona ha finanziato la progettazione e realizzazione di circa 25 chilometri di nuovi percorsi ciclabili nel territorio comunale, che sorgeranno entro il 2026,  per una spesa totale di oltre 8 milioni di euro, provenienti per circa tre quarti da varie fonti esterne (Pnrr, compensazioni Tav, fondi europei e statali) ma per la considerevole quota di un quarto da risorse del bilancio comunale.

Per Fiab Verona, l’associazione degli amici della bicicletta, è un passo in avanti molto soddisfacente, che prospetta per la città interessanti scenari di mobilità sostenibile e alternativa alle auto. “Pensando alle piste già presenti, risulta chiaro che questi interventi, se andassero in porto come programmato, costituirebbero una straordinaria evoluzione della rete ciclabile cittadina, sia come nuovi percorsi che come completamento o miglioramento degli attuali  – sottolinea Corrado Marastoni, presidente di Fiab Verona -. Un fil rouge di percorsi ciclabili, che, a detta dell’assessore alla Mobilità e ambiente Tommaso Ferrari,  non è che uno dei capitoli di un più vasto piano di mobilità con cui l’amministrazione intende far svoltare la città nel prossimo triennio: si va dall’arco dei lungadige Cangrande, Campagnola e Matteotti tra ponte Risorgimento e ponte Garibaldi alla pista del Biciplan per Borgo Trento, Ponte Crencano e Parona; dalla direttrice est-ovest tra via Legnago, viale dell’Industria e Santa Lucia-Golosine alle penetrazioni a sud verso viale del Commercio, via Copernico e via Pasteur e verso il centro città da via Basso Acquar, via del Fante e via Battisti, senza dimenticare una serie di interventi a completamento del collegamento dalla Valpantena e della rete locale di Borgo Venezia e San Michele”.

A questi interventi, ricorda Marastoni, vanno aggiunti altri lavori già in corso d’opera: “Si va dal collegamento tra Boscomantico e la diga di Chievo, alla pista lungo il canale Camuzzoni tra via San Marco e la stazione di Porta Nuova. Ma non scordiamo l’imponente opera che il Genio Civile sta compiendo in destra Adige nelle aree per ora inaccessibili al pubblico tra Basso Acquar, Pestrino, Lazzaretto e oltre, e la programmata ristrutturazione della stazione di Porta Vescovo da parte di Rfi (Rete ferroviaria italiana) che porterà con sè come opere accessorie una rete ciclopedonale tra la stazione e il campus universitario di Santa Marta a Veronetta. Si apre, insomma, un triennio in cui la mobilità sostenibile a Verona pare destinata a fare un notevole passo in avanti sia per la vita quotidiana che per il tempo libero, diventando sempre più attraente per i tanti cittadini che attendono di essere convinti dell’utilità e convenienza di cambiare modo di muoversi. Inutile dire che seguiremo questi promettenti sviluppi con grande interesse e un po’ di soddisfazione nel vedere i frutti di un lungo lavoro di sensibilizzazione”.

Scritto da: Laura Lorenzini